Sicat, dopo i laboratori con il territorio la stesura del Manifesto
Riportare in auge la Dama Vivente di Poggio Imperiale, città che vanta nella sua piazza centrale la damiera più grande d’Europa, sviluppare un circuito federiciano pugliese che coinvolga Torremaggiore e una valorizzata Castel Fiorentino, diffondere in maniera corale la lingua e la cultura Arbëreshe che da 550 anni si tramanda a Chieuti. Sono soltanto alcune delle esigenze espresse dalle comunità dell’Alto Tavoliere nel corso dei sette laboratori partecipativi organizzati dal Gal Daunia Rurale 2020 nei comuni di Apricena, Chieuti, Poggio Imperiale, San Paolo Civitate, San Severo, Serracapriola e Torremaggiore, propedeutici alla nascita del Sicat – Sistema Culturale Alto Tavoliere”, promosso dal Gal in collaborazione con Civita Mostre e Musei, nell’ambito dell’Intervento 4.1 “Valorizzazione e Promozione del Patrimonio Culturale materiale e immateriale dell’Alto Tavoliere”.
Tra le esigenze espresse, oltre alla volontà comune di sviluppare un’offerta culturale nuova ed esperienziale che parta dal patrimonio elaio-eno-gastronomico del territorio, c’è anche la promozione del turismo rurale e dei cammini a San Paolo di Civitate e a Serracapriola, il potenziamento dell’attrattività del Carnevale di Apricena e la creazione di un itinerario che valorizzi anche le oltre 200 edicole votive di San Severo che potrebbero essere inserite in un itinerario che coinvolga campanili, chiostri e cantine ipogee tipiche della città.
“Siamo molto soddisfatti della risposta delle Comunità che in questo progetto hanno un ruolo strategico, dichiara Pasqua Attanasio, Presidente del Gal Daunia Rurale 2020. Gli interessanti spunti forniti nei singoli incontri diventano così preziosi argomenti su cui lavorare per rendere visibile l’ingente patrimonio del nostro Territorio. Siamo pronti ad accogliere suggerimenti e riflessioni anche da chi non ha avuto la possibilità di partecipare ai laboratori. Ecco perché sul sito del Sicat (https://www.sicaltotavoliere.it/), oltre ai report dei singoli incontri abbiamo pubblicato un modulo integrativo che consentirà di ampliare la mappatura relativa al patrimonio materiale, immateriale e agli attrattori turistici o di evidenziare problematiche e criticità non emerse. Siamo consapevoli che il Territorio necessiti di un Sistema Culturale credibile ed efficace che sostenga lo sviluppo economico-sociale a medio e lungo termine”.
“Conclusa a dicembre la fase dei laboratori partecipati – spiega Paolo Cipollini, responsabile area Territori di Civita Mostre e Musei – il prossimo passo previsto dal progetto è la redazione di un Manifesto del Sistema Culturale Alto Tavoliere, che partendo dalle suggestioni emerse in sede di laboratori, presenti e dichiari in maniera ufficiale quali sono gli intenti, la visione e i valori del costituendo SICAT. Questo documento, che prevediamo di presentare a fine febbraio, sarà la base per il futuro e più complesso Piano di Valorizzazione dell’Alto Tavoliere.”